La relazione tecnica sull’MCDC a Sassari
La struttura e gli impianti nel
Centro di Ricerca
Mediterranean Center for Disease Control
In questo articolo vi racconto ancora del progetto Mediterranean Center for Disease Control (MCDC) dell’Università degli Studi di Sassari, il centro di ricerca per lo studio delle malattie infettive negli animali di medio/grossa taglia con livello di Biosicurezza 3.
Il centro è nato con la necessità di studiare e trovare una cura alla peste suina, per poi essere utilizzato anche nello studio delle malattie infettive all’interno del bacino mediterraneo, ponendosi come centro studio di eccellenza del panorama internazionale, nello studio delle malattie infettive su animali di medio/grossa taglia.
Il progetto ha posto problematiche tecnologiche rilevanti: innanzitutto gli ambienti in Biosicurezza 3 sono ambienti in cui l’aria in ingresso è completamente trattata, pertanto è stato fondamentale lo studio dei ricambi d’aria e della climatizzazione/riscaldamento e del comfort termo-igrometrico degli ambienti come quello dell’isolamento tra le diverse zone.
La realizzazione di un impianto con controlli separati per ciascun ambiente ha inoltre consentito una maggiore regolabilità dello stesso in base alle necessità e agli usi nei diversi ambienti nonché un’importante ottimizzazione nei costi di gestione.
In particolare il sistema di scarico permette la depurazioni dei reflui infetti , che se inviati direttamente in fognatura risultano nocivi sia per l’ambiente che per l’uomo , per evitare cio’ gli scarichi convogliano in delle fosse imhoff, questi vengono trattati sino a quando il livello d’inquinamento non ha valori accettabili, il sistema è così composto:
Il sistema dell’MCDC
La composizione del sistema:
1. Serbatoio di sollevamento;
Pompe di sollevamento trituratrici;Le pompe triturenanno i solidi per renderli piu’ facili da trattare.
Pompe dosatrici;qui viene introdotto il dosaggio necessario per la depurazione dei liquami.
Quadri elettrici, livelli di sedimentazione olii, e allarmi remoti; I componenti elettrici servono al controllo dei livello ed al corretto funzionamento di tutto il processo.
Pompa di sentina usata per rilanciare i reflui in caso di perdita al sistema depurativo;
Sistema filtraggio aria locale.
2. La descrizione del ciclo funzionamento.
3. La gestione delle vasche
4. La valutazione delle attività presenti negli scarichi.
5. Gli allarmi remoti: per consentire un controllo dello stato impianto da postazione remota, verranno inseriti all’interno del quadro elettrico del depuratore, dei relè in grado di generare un contatto pulito per segnalare all’esterno eventuali allarmi o lo stato del sistema.
6. Il livello Fanghi Imhoff: sono stati previsti dei misuratori di livello a ultrasuoni, a immersione, specifici per verificare il livello dei fanghi all’interno dei serbatoi. Il raggiungimento di un livello massimo può inviare un segnale di allarme remoto.
7. Il livello serbatoi rilancio e sollevamento: è stato previsto un sistema di estrazione aria con filtrazione a carboni attivi.
8. La filtrazione a carboni attivi.
Per quanto riguarda invece gli impianti idrico-sanitari, alimentati dall’acquedotto locale, sono stati previsti con sistema di somministrazione a contatore, installato a cura dell’Ente distributore dell’acqua o della Ditta.
Tale contatore è conforme alle norme stabilite dall’Ente erogatore ed è stato posizionato in una apposita nicchia in prossimità dell’ingresso principale, dove è presente la condotta di adduzione del laboratorio adiacente e a servizio di tutto il complesso universitario.
I contatori per l’acqua sono dimensionati in modo che sia la portata minima di esercizio sia la portata massima di punta siano comprese nel campo di misura.
I contatori, montati su tubazioni convoglianti acqua calda, hanno dei ruotismi e
apparecchiature di misura costruite con materiale indeformabile sotto l’effetto della temperatura.